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L'Italia pensa un aumento della Tassa di Soggiorno: tra overtourism e finanze pubbliche in difficoltà

L'Italia è al centro di un acceso dibattito riguardante l'aumento della tassa di soggiorno, una misura che il governo sta considerando per sostenere le finanze delle città maggiormente colpite dall'overtourism. La proposta prevede un innalzamento della tassa fino a €25 a notte per le camere d'albergo più costose, suscitando la forte opposizione delle associazioni del settore alberghiero.

Il Ministero del Turismo, guidato da Daniela Santanchè, ha dichiarato che intende avviare un dialogo con le parti interessate per discutere le possibili modifiche alle attuali normative. Santanchè ha sottolineato che non tutte le tasse sono uguali, suggerendo che in un'epoca di sovraffollamento turistico, è necessario un contributo più significativo da parte dei visitatori per migliorare i servizi e preservare il patrimonio culturale.

Le preoccupazioni nel settore turistico sono molteplici. Barbara Casillo di Confindustria Alberghi ha avvertito che l'Italia rischia di perdere competitività rispetto ad altre destinazioni europee, mentre Marina Lalli di Federturismo ha criticato l'uso "illegale" dei fondi raccolti con la tassa di soggiorno da parte di alcune città per colmare buchi di bilancio.

Il contesto di questa discussione è una pressione crescente sulle finanze pubbliche italiane, con un debito previsto vicino al 140% del PIL e costi di servizio del debito che quasi uguagliano la spesa per l'istruzione pubblica. La proposta, vista dal Financial Times, suggerisce nuove tariffe per la tassa di soggiorno basate sul costo delle camere, con fondi che potrebbero essere destinati anche alla raccolta dei rifiuti, un punto che ha ulteriormente irritato il settore turistico.

Mentre l'industria turistica si preoccupa dell'impatto negativo sull'attrattività del paese, alcuni residenti delle città più fragili accolgono favorevolmente l'idea di un contributo maggiore da parte dei turisti.

Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi di Firenze, ha affermato che, sebbene l'Italia sia lontana dall'approccio di paesi come il Bhutan ($200 al giorno per i visitatori, introdotta l'anno scorso N.d.R.), è giusto chiedere un maggiore contributo ai visitatori per mitigare l'impatto del turismo di massa sulle infrastrutture urbane.

L'Italia si trova così a dover bilanciare le esigenze delle sue città, la competitività del settore turistico e il crescente fenomeno dell'overturismo, in una fase delicata per l'economia nazionale.

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